Articolo apparso sul periodico Reporter (2016) che presenta il nostro Istituto attraverso un'intervista alla dirigente Paola Bruschi:
Paola Bruschi è dirigente scolastico dell'lSS Manzoni di Suzzara da ben 9 anni. Ama profondamente la sua scuola e nel suo lavoro mette tutta sé stessa. In questa intervista la Bruschi ci racconterà dell'lSS Manzoni, del rapporto con gli studenti e del ruolo mistificato dei dirigenti scolastici dopo la riforma Renzi.
Quali indirizzi si possono trovare presso il Manzoni?
"L'ISS Manzoni racchiude il liceo scientifico, il liceo delle scienze applicate, il liceo linguistico, il liceo delle scienze umane, anche con l'opzione economico-sociale, e l'istituto tecnico commerciale. Dunque è un istituto superiore".
Manca però il liceo classico...
"Quando sono arrivata, nove anni fa, avevo aperto anche il liceo classico, che è rimasto per cinque anni, ma non ho mai ricevuto iscrizioni. Trascorso questo tempo, la provincia stessa mi ha chiesto di renderlo silente.
Questa parte del territorio ha una vocazione particolare, dato il forte indotto industriale. Per questo si preferiscono scuole ritenute più spendibili a livello professionale. La preparazione fornita dal liceo scientifico o dall'istituto tecnico commerciale risulta, dunque, più appetibile. Inoltre il liceo Virgilio di Mantova resta il polo attrattivo a livello provinciale".
Quali sono i risultati da un punto di vista prettamente qualitativo dell'lSS Manzoni?
"Da qualche anno la Fondazione Agnelli sta monitorando la qualità delle scuole superiori 'ex post' in tutto il territorio mantovano. Per 'ex post' intendo sia a livello universitario che lavorativo. Il nostro istituto tecnico commerciale è risultato il primo sul territorio, e il liceo scientifico è stato per lungo tempo il secondo, dopo il Belfiore di Mantova. Quest'anno però c'è stato il sorpasso. Ho apprezzato molto che Marina Bordonali, dirigente del Belfiore, si sia complimentata con me".
Qualè la situazione per ciò che riguarda le iscrizioni per l'anno 2015- 2016?
"Le iscrizioni alle prime classi sono state costanti rispetto agli anni precedenti su tutti gli indirizzi. Molte scuole hanno subito un calo. Viviamo un'epoca di grandi incertezze e il liceo mette davanti ad un problema di prospettive, si sa che richiede un percorso molto lungo. Molto richiesti sono i corsi di formazione professionali, spendibili immediatamente. Il liceo, adesso, è una bella sfida".
Quali sono i progetti extracurricolari pensati ad hoc per gli studenti?
"lo personalmente credo molto ai progetti che integrino la didattica 'classica'. Ad esempio, ogni anno per le quinte programmiamo il Salone dell'Orientamento, grazie al supporto dell'lnformagiovani di Suzzara, con cui lavoriamo moltissimo e che è un punto di riferimento fondamentale.
Con il Salone dell'Orientamento portiamo al Manzoni l'università. C'è un orientamento condiviso e poi gli allestimenti delle singole università. Lavoriamo anche in sinergia con lo Strozzi di Palidano, i cui studenti si sono recati da noi per la giornata dell'orientamento.
In questo modo forniamo anche servizi al territorio. Pochi giorni fa, abbiamo anche coinvolto i genitori, che sono venuti a raccontare agli alunni che cosa significa fare il loro mestiere, c'erano medici, avvocati e molti altri rappresentanti di professioni".
Altri progetti?
"Il Manzoni è sede di promozione alla legalità, per tutta la provincia di Mantova. Poco tempo fa è stato nostro ospite Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che ha lasciato a bocca aperte i ragazzi. Vogliamo educare i nostri studenti alla legalità, facendo capire loro che la mafia è una questione di mentalità.
Questi incontri hanno un grandissimo peso, perchè è attraverso il racconto della vita vissuta che passa l'emozione e quindi l'apprendimento. Abbiamo anche dei progetti di cittadinanza attiva e di educazione alla salute, che mettiamo in pratica grazie alla sinergia con Asl. La ludopatia è una piaga che riguarda anche i ragazzi molto giovani e credo che 'salute' sia anche la libertà dalle dipendenze".
Qual è uno dei progetti che le piace di più raccontare?
"Oltre a quelli che ho già detto, che per me sono fondamentali, vorrei ricordare quello sull'educazione sentimentale, in cui i ragazzi più grandi raccontano squarci della loro vita vissuta agli allievi più piccoli, e in quella sede nascono curiosità e domande sul tema dell'emotività, delle relazioni e su molto altro".
La domanda scomoda: cosa ne pensa della riforma della "Buona Scuola" del governo Renzi e del cosiddetto "preside sceriffo"?
"E' un argomento che ha avuto grande risonanza, ma un discorso è la teoria, un altro la pratica. La scuola italiana è ancora molto gentiliana e gestire alcuni aspetti della riforma non è semplice. Parlo dell'alternanza scuola-lavoro, per la quale abbiamo un insegnante dedicato, perchè altrimenti sarebbe impossibile da gestire. Per quello che riguarda la discrezionalità dei dirigenti di cui si è molto parlato, in realtà non c'è. Le assunzioni vengono fatte attraverso le graduatorie, che sono un dispositivo di sicurezza per gli insegnanti che devono essere assunti. E sono
ben felice che ci sia.
L'unico margine di discrezionalità che ho è quello che non vorrei avere: un tesoretto di circa 12.000 euro da destinare a premio per gli insegnanti più meritevoli. Ma è molto difficile stabilire chi sia un buon insegnante ed inoltre con il mio staff ho instaurato dei buoni rapporti.
Questo per me è motivo di preoccupazione".
Reporter, 25 marzo 2016
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