Emergenza coronavirus, non si può navigare a vista. Serve uno specifico intervento per la scuolaLe misure adottate nella serata dell’11 marzo dal Governo, necessarie per far fronte con efficacia alla diffusione tuttora crescente del contagio da coronavirus, ancor più di quelle che le hanno precedute hanno un chiaro ed esplicito obiettivo: contenere quanto più possibile le uscite di casa e gli spostamenti delle persone, limitando allo stretto indispensabile l’accesso a servizi la cui erogazione è assicurata solo per quanto riguarda beni di prima necessità.Sono misure drastiche, indotte dalla recrudescenza del virus che sta trasformando l’infezione epidemiologica in pandemia (così ieri l’OMS). In questo quadro si inserisce la situazione degli istituti scolastici, per i quali è in atto come è noto la sospensione delle attività didattiche disposta sull’intero territorio nazionale fino al 3 aprile p.v..Fino a tale data sono state sospese anche tutte le riunioni di organismi collegiali, dovendosi evitare assembramenti per i quali risulterebbe problematico garantire il rispetto del necessario distanziamento. Per quanto riguarda le attività di insegnamento, esse continuano a esseresvolte -laddove ve ne siano le condizioni -con modalità di didattica a distanza, alle quali i docenti possono provvedere con la strumentazione di cui dispongono a domicilio, senza necessità di diretta presenza nei locali scolastici, in linea con le restrizioni imposte dal Governo in materia di spostamento e assembramento delle persone.Stante la situazione, appare del tutto inopportuno fare decorrere le normali procedure amministrative, propedeutiche all’avvio del nuovo anno scolastico, come se l’attuale fosse un contesto di ordinaria amministrazione.In un’emergenza di queste proporzioniservono provvedimenti d’urgenza: occorreun interventolegislativo specifico per evitare che l’attuale “navigazione a vista” porti a conseguenze ancora più gravi che avrebbero certamente ripercussioni sul regolare avvio dell’anno scolastico.È necessaria una moratoria di tutte le attività, rinviandole al momento in cui vi sarà la riapertura delle scuole e degli Uffici, fatte salve unicamente le limitate inderogabili esigenze che possono riscontrarsi in particolari tipologie di istituti scolastici, in relazione ai minimi di servizio (Convitti, Aziende agrarie, stipendi e altre inderogabili attività che possono essere di volta in volta individuate dall’amministrazione).Non appaiono infattistrettamente indispensabiliné dunque giustificabili, in assenza di attività didattica e quindi di alunni e docenti, le prestazioni del personale ausiliario, mentre il lavoro degli uffici di segreteria e quello degli Assistenti Tecnici da tempo avviene quasi totalmente operando su sistemi informatici, una modalità che ben si presta, in questa fase di drammatica emergenza, all’attivazione temporanea di forme di lavoro agile e a distanza.Le stesse considerazioni valgono anche per quanto riguarda la figura del dirigente scolasticoe per quella del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi.
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