Coronavirus: anche il peronale ATA a casa.....senza se e senza ma!Oramai da alcune settimane la pandemia meglio conosciuta come Coronavirus è al centrodell'attenzione di tutti e quindi anche del pianeta scuola.Nonostante la sospensione delle attività didattiche e la didattica a distanza che può essereparagonata “all'armata di Brancaleone”, il personale ATA continua ad essere il fanalino di codadella scuola italiana e viene utilizzato come carne da macello.Non riusciamo a capire che senso ha lasciare tutti a casa e cercare di far maldestramentefunzionare gli uffici, con soluzioni deleterie come la turnazione, la fruizione di ferie residue, ecc.;Tutti paliativi che non risolvono il problema della rischiosa esposizione al Coronavirus delpersonale amministrativo, tecnico e ausiliario.Tante scuole non hanno ancora effettuato la sanificazione, pur prevista dai provvedimenti delgoverno che continuano a susseguirsi, come se fosse un cerchio che lentamente si stringe;Probabilmente dopo il primo caso accertato in lombardia, sarebbe stato sufficiente un blocco diventi giorni per arginare un'epidemia, o per meglio dire una pandemia, che invece sta dilagando.Continuiamo ad assistere ad una politica populistica che non ha precedenti, a danno delpersonale ATA, oramai esposto ai rischi del virus da più di venti giorni.Ribadiamo il nostro fermo dissenso nei conronti di chi ha permesso ai soli docenti l'acquisto distrumentazioni informatiche, ecc. usufruendo di un bonus economico, relegando sempre di piùnell'angolino il personale ATA.Si parla di smart working per il personale ATA, ma il ministro ed i sindacati reputati rappresentativi,probabilmente non sanno che la maggior parte delle scuole non lavorano con piattaforme on line(ad esclusione del portale SIDI) e gli assistenti amministrativi non sempre sono dodati di pc econnessione internet (ovviamente personali) per far fronte a detta modalità lavorativa ampiamenteimprovvisata, con la quale dovrebbero garantire le prestazioni essenziali della scuola italiana.Il risultato di quanto sopra esposto è che tutto il personale ATA, allo stesso modo come i docenti egli alunni, DEVE RIMANERE A CASA senza oneri per i lavoratori, fino al termine dell'emergenza,anche in considerazione del fatto che in questa situazione viene meno lo status di “serviziopubblico essenziale della scuola.Al personale ATA, fino a questo momento utilizzato come cavie, chiediamo di inviare un espostoalla Procura della Repubblica Territorialmente competente, evidenziando la situazione della scuoladove presta servizio (eventuali violazioni e/o inadempienze alle disposizioni governative),ribadendo che in caso di contagio, sarà avviato un iter giudiziario per il riconoscimento di eventualidanni (anche ai familiari) e della causa di servizio.Roma, 15 marzo 2020le Segreterie GeneraliFeder. A.T.A.Si.Na.A.L.SI.NA.L.P. Scuola e FP
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