Presentiamo il documento di critica e proposte che USB rivolge ai colleghi e al Ministero della Pubblica Istruzione per affrontare l’emergenza COVID 19, che probabilmente ci accompagnerà fino alla fine del corrente anno scolastico e forse anche all’inizio del prossimo.
Riteniamo che la gestione fino ad ora proposta dal MIUR sia nei fatti inadeguata. Testimone ne è anche l’ultimo DL, pubblicato in data 8 aprile, dove nulla di chiaro, definito e organico viene detto su come portare avanti l’attività didattica e le attività funzionali ad essa legate. In particolare chiediamo e proponiamo:
- che si definisca e si chiarisca cosa si intende per Didattica a Distanza e quali modalità essa debba assumere, in modo che sia portata avanti in tutto il territorio nazionale in modo uniforme, senza lasciare spazio all’iniziativa dei singoli istituti. Troppo nuova e rischiosa è questa modalità per docenti e studenti. Essa comporta infatti rischi pedagogici (frontalità eccessiva, abbandono del fondamentale aspetto processuale del rapporto docente/discente) e rischi per la salute degli studenti e dei docenti (quante ore si può essere esposti al video, per quanto tempo consecutivo?);
- che si chiarisca come si intende garantire il diritto allo studio di tutti gli studenti, viste le profonde disparità sul territorio nazionale per quel che riguarda l’accesso alle tecnologie, oltre alla problematica viva e cocente dei soggetti più fragili: disabili, DSA, studenti esposti a situazioni socioeconomiche emergenziali;
- che il Ministero garantisca con investimenti tempestivi e straordinari lo sviluppo di strumenti pubblici e statali per la DAD, in modo che le scuole non debbano ricorrere ad aziende private e che a tutti sia garantita la connessione internet necessaria, che a nostro avviso dovrebbe essere gratuita;
- che il Ministero definisca con chiarezza la questione della valutazione che, a nostro avviso, non può che restare ancorata, per motivi di tipo legislativo e pedagogico, a quanto prodotto fino al 6 marzo, cui questi mesi possono dare solo un contributo migliorativo e che deve essere per forza almeno sufficiente per tutti gli studenti;
- che il MIUR apra al più presto un tavolo di confronto aperto a tutte le forze sociali per dipanare questi nodi, soprattutto in vista del prospettato proseguimento della DAD, almeno in modo parziale, anche per il prossimo anno;
- che si diano regole precise su come svolgere tutte quelle attività collegiali che sono collaterali all’insegnamento, nell’assoluta garanzia delle prerogative del collegio docenti;
- che per l’avvio del prossimo anno si definisca un rapporto docenti/studenti atto alla gestione di questa emergenza (uno a cinque all’infanzia e alla primaria, uno a dieci alle secondarie), tramite investimenti in edilizia scolastica e un piano di assunzione straordinaria, tramite concorso per titoli e servizio, dei colleghi precari che da decenni sostengono con il loro lavoro il sistema scolastico italiano, che abbiano maturato nel corso degli ultimi dieci anni almeno tre anni di servizio (180x3).
Infine invitiamo i colleghi a segnalarci qualsiasi comportamento illegittimo dei dirigenti scolastici. Abbiamo predisposto atti di diffida e di rimostranza per contrastare le derive autoritarie che si sono già determinate in molti istituti a opera di dirigenti scolastici bramosi di potere.