La musica influenza la salute e il benessere attraverso cambiamenti neurochimici nei seguenti 3 domini:
- Ricompensa, motivazione e piacere
- Stress
- Affiliazione sociale
Questi tre domini riguardano rispettivamente i sistemi neurochimici di:
- Dopamina e oppioidi endogeni
- Cortisolo, ormone di rilascio delle corticotropine (CRH), ormone adrenocorticotropo (ACTH)
- Ossitocina
Ricompensa e piacere musicale
Il sistema di ricompensa ripaga con il piacere e con un senso (più o meno intenso) di benessere, di pienezza, di soddisfazione e
anche euforia, un’azione naturale che abbiamo portato a termine. Questo sistema è caratterizzato da due fasi: una prima fase di ricerca
della ricompensa e una fase che consegue il suo ottenimento.
Le sensazioni soggettive associate alla ricompensa sono mediate dal sistema meso-cortico-limbico (in foto) che comprende un gruppo di
strutture che vengono attivate ogni volta che sperimentiamo qualcosa di gratificante. Se esposto a uno stimolo gratificante, il cervello
risponde aumentando il rilascio del neurotrasmettitore dopamina. La via più spesso associata alla ricompensa è la via
mesolimbica (marcata in verde nella foto sottostante) della dopamina, che inizia nell'area tegmentale ventrale o VTA. La VTA è una delle principali aree produttrici di dopamina nel cervello e la
via mesolimbica la collega al nucleo accumbens, associato alla motivazione e alla ricompensa. Quando sperimentiamo qualcosa di gratificante,
i neuroni della dopamina nel VTA vengono attivati, provocando un aumento dei livelli di dopamina nel nucleo accumbens. Un'altra via
principale della dopamina, la via mesocorticale (marcata in blu nella foto sottostante), ha anch’essa origine nella VTA ma è collegata alla corteccia cerebrale, in particolare
i lobi frontali. Anche questa via si attiva durante esperienze gratificanti ed è considerata parte del sistema di ricompensa.
Questi percorsi dopaminergici controllano la fase di ricerca della ricompensa. Nella fase di ottenimento della ricompensa si
attivano esperienze associate al piacere. I principali mediatori del piacere soggettivo associato all’aver ottenuto una ricompensa sono
gli oppioidi endogeni (tra i principali: endorfine, encefaline, dinorfine, endomorfine). Una ricompensa implica quindi il rilascio di
dopamina e di oppioidi endogeni a livello delle strutture mesencefaliche e di altre regioni cerebrali.
La musica può produrre sensazioni di intenso piacere o euforia in chi ascolta. La musica non ha lo stesso chiaro vantaggio di
sopravvivenza associato al cibo e non mostra neanche le proprietà additive associate alle droghe d’abuso. Nonostante questo, una
“persona media” spende una considerevole quantità di tempo ascoltando la musica, ritenendola una delle attività più piacevoli nella
vita. Questo perché la musica ha la capacità di influenzare gli stessi sistemi neurochimici di ricompensa al pari di cibo e droghe.
Grazie alle tecniche di neuroimaging è stato possibile analizzare il rilascio di dopamina durante la percezione di musica
piacevole. Rispetto alla musica neutra, la musica che induce “brividi” è stata associata ad un significativo aumento del flusso
sanguigno all’interno di strutture cerebrali che comprendono il sistema meso-cortico-limbico e che sono fondamentali per la ricompensa.
Inoltre è stato dimostrato che ascoltare musica può ridurre il bisogno di farmaci oppiacei per placare il dolore post-operatorio,
il che suggerisce che la musica può stimolare il rilascio di peptidi oppioidi endogeni all’interno del cervello.
Gli effetti della musica sullo stress
Un sistema importante coinvolto nella risposta allo stress che è quello dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), che coordina
i sistemi di risposta neuroendocrina allo stress. L’asse HPA è costituito da componenti ipotalamiche endocrine, dalla porzione anteriore
dell’ipofisi, e da un organo
effettore
= attivato da una fibra nervosa efferente (fibra che trasporta il messaggio neurale dal
sistema nervoso centrale verso la periferia, che poi tramuta lo stimolo in una risposta meccanica)
ovvero le ghiandole surrenali.
Dopo l’esposizione allo stress viene secreto un ormone di rilascio della corticotropina (CRH). La CRH stimola la produzione e
il rilascio di adrenocorticotropina (ACTH) dall’ipofisi anteriore. L’ACTH, a sua volta, stimola il rilascio di
glucocorticoidi
I glucocorticoidi sono una classe di ormoni steroidei. Uno tra i glucocorticoidi più importanti
è il cortisolo
dalla corteccia delle ghiandole surrenali. Il cortisolo modula il metabolismo, così come la funzione immunitaria, coordinando la risposta fisiologica
adattativa allo stress.
La musica può avere importanti effetti protettivi sulla salute, può ridurre lo stress, l’ansia e la percezione del dolore.
Sono stati effettuati studi in cui sono stati valutati gli effetti di specifici interventi di musicoterapia su due importanti marker
dell’attività dell’asse HPA, il cortisolo e la
β-endorfina
Ormone dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, la cui secrezione è regolata dal CRH
. Questi studi mostrano che i livelli di cortisolo e di β-endorfina diminuivano
dopo l’intervento musicoterapico. In ambito chirurgico, in particolare dopo un’operazione, è stato inoltre osservato come l’ascolto
della musica sia associato a una riduzione dei livelli di cortisolo nei pazienti. Questi dati mostrano come la musica e la musicoterapia
possano agire sui meccanismi di risposta allo stress.
Musica, canto e affiliazione sociale
La musica, la danza e il canto hanno un ruolo importante nell’affiliazione sociale in termini di fiducia e connessione con gli altri. Ciò è legato all’ossitocina, un neuropeptide rilasciato a livello dell’ipofisi posteriore che promuove comportamenti prosociali. È legata infatti alla percezione sociale e alla memoria sociale e ha effetti sull’amigdala, centro fondamentale del cervello sociale. Nell’ambito musicale è stato osservato che la concentrazione di ossitocina aumenta dopo una lezione di canto eppure quando si canta in gruppo. Inoltre sempre nel loro studio mostrano come cantare in gruppo, sia improvvisando che non, promuova nei cantanti un maggior senso di legame, di fiducia e di interazione con gli altri.
Benefici della musica sul benessere psicofisico
La musica non è solo un’attività artistica ma anche e soprattutto una forma di comunicazione eccezionale, l’unica in grado di evocare
e rinforzare le emozioni.
Ogni genere di musica non presenta lo stesso effetto su tutti poiché dipende dai gusti personali, dall’esperienza e anche
dalla conoscenza che si ha in materia. Alcuni studi dimostrano infatti che i professionisti ascoltano in modo diverso rispetto ai semplici
appassionati. Un appassionato che ascolta musica stabilisce con i suoni che ascolta un’empatia che lo coinvolge emotivamente. Un
professionista invece ha un approccio analitico e, di fronte alla stessa musica, cercherà di analizzarne la struttura, le componenti vocali
e strumentali e il modo in cui viene eseguita. La musica non rilassa tutti allo stesso modo ma ha comunque degli effetti su qualunque essere
umano. La musica può riportare alla mente immagini e ricordi, può motivare, creare entusiasmo, alleviare la solitudine, indurre la calma,
portare gioia e serenità.
Musica e sistema immunitario
La musica può avere effetti positivi anche sul sistema immunitario. Infatti, gli studi hanno evidenziato un aumento del numero di linfociti
e del livello dell'immunoglobulina A, un anticorpo molto importante per le nostre difese immunitarie, a seguito dell'ascolto
di musica piacevole e gradita.
Inoltre diversi studi hanno trovato che cantare in gruppo rispetto all’ascolto passivo della musica, stimola una maggiore
concentrazione di immunoglobuline A. Sono stati esaminati campioni di saliva in cantanti professionisti in un coro sia durante le
prove e sia durante una performance. È stato osservato che i livelli di concentrazione immunoglobuline A aumentavano del 150% durante
le prove e del 240% durante la performance. Gli aumenti di concentrazione di immunoglobuline A corrispondevano anche ad un effetto
positivo e di rilassamento riferito dai cantanti.
Musica e attività elettrica del cervello
La musica è in grado di attivare il cervello e di modulare i livelli di eccitazione, concentrazione e rilassamento, agendo sull’attività elettrica del cervello. Infatti, anche l’onda sonora ha una frequenza ed un’intensità (relazione con il volume), caratterizzata da una forma che corrisponde al timbro che differenzia le diverse tipologie di suono. Quest’onda si propaga nell’aria o in un altro mezzo elastico e raggiunge l’apparato uditivo dell’orecchio che, tramite un complesso meccanismo interno, crea una sensazione “uditiva” correlata alla natura della vibrazione. In particolar modo la membrana timpanica subendo variazioni di pressione entra in vibrazione. Le onde sonore si sincronizzano con quelle del nostro cervello, determinando diversi stati di coscienza, da qui l’eccitazione e il rilassamento.
Musica e attività fisica
Sono stati dimostrati anche gli effetti benefici sull'attività fisica: ascoltare brani musicali durante l'allenamento aiuta ad aumentare la velocità degli esercizi e la resistenza allo sforzo, migliorando le performance sportive. Ciò è possibile grazie alla stimolazione della regione cerebrale deputata alla pianificazione e nell'esecuzione dei movimenti. Oltre alle prestazioni sportive, l'ascolto della musica durante l'esercizio fisico può aiutare la coordinazione e la motricità del corpo.